Storia di Coaching: come ho cambiato lavoro inaspettatamente.

da | Nov 13, 2023 | Lavoro

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Capita spesso che iniziamo un percorso convinti di quale sia l’obiettivo che vogliamo raggiungere. Se siamo sufficientemente aperti all’ascolto, allo stesso tempo durante il percorso capita che scopriamo che tale obiettivo è parte di un desiderio più grande che era nella profondità della nostra coscienza. Questa mia esperienza, è un buon esempio di come questo accade.

Ho fatto esperienza del coaching nel 2017, quando a seguito di una riorganizzazione aziendale mi sono state raddoppiate le responsabilità. Ero un bravo tecnico, in quanto avevo fatto una crescita verticale ma ero carente nelle capacità manageriali, le soft skills. Benché come poi ho scoperto il mio stile di leadership, basato principalmente sul mio buon senso, fosse piuttosto buono mi sentivo impreparato, spaventato e inadeguato per sentirmi comodo nel ruolo di manager ed andare a spada tratta nel mondo. In realtà le scarse soft skill erano l’espressione di una bassa autostima.

Ero in quell’azienda già da sette anni e stavo vivendo la terza riorganizzazione aziendale (grazie alle quali si è creata l’opportunità per me di crescere nella stessa azienda) e iniziavo ad essere stanco ma non credevo in me stesso abbastanza da cercare un altro lavoro. Nonostante gli oggettivi scatti di carriera, aumenti, promozioni e riconoscimento di stima da capi diversi non credevo in me stesso, mi sentivo solo fortunato. Non sentivo di meritarlo.

Ritornando all’esperienza con il coaching, l’azienda per prepararmi adeguatamente al nuovo ruolo mi ha inserito in un percorso di coaching per rafforzare la leadership cioè leggittimarmi nel ruolo manageriale, aumentando l’assertività e la comunicazione efficace. Sono stati otto incontri di 1 ora e mezza in cui a ben vedere è stato un mix di coaching e mentoring cioè di osservazione, esercizi e consapevolezza del primo e di consigli e linee guida del secondo.

Ero molto eccitato all’idea di intraprendere un percorso di crescita personale sul lavoro, ho partecipato a numerosi corsi aziendali sempre con entusiasmo. La crescita personale mi appassiona dall’adolescenza anche se fino ad allora era orientato esclusivamente alla psicologia. Ero in parallelo in psicoterapia e per me crescita personale significava capire, analizzare, conoscere, non aveva a che fare con l’azione. 

Con il coaching ho sperimentato che la crescita personale si può realizzare direttamente sul piano del fare. L’azione costituisce le radici su sui la consapevolezza si struttura, risultando nelle sue conclusioni più profonda, solida e resistente.

Dopo sei mesi dalla fine del percorso di caoching ho cambiato lavoro.

Lavorare su aspetti pragmatici quali l’assertività, comunicazione efficace e gestione del team ha dato un àncora alla fiducia in me stesso. Questo mi ha consentito di riconoscere un desiderio profondo, quello di cimentarmi in una nuova avventura lavorativa. Si è innescato un circolo virtuoso, in quanto l’autostima acquisita mi ha consentito di ricercare il lavoro giusto e a superare brillantemente il colloquio di lavoro.

L’ingrediente del successo di questo percorso non è stato il coach come guru che mi ha trasmesso la saggezza. Sono stati, ovviamente la professionalità del coach, ma soprattutto il mio coinvolgimento nel percorso, l’impegno di seguire gli esercizi e i suggerimenti del coach, l’apertura nel mettermi in discussione, accogliere le critiche e ad gire differentemente.

Infine il momento era evidentemente quello giusto e tutti questi ingredienti hanno prodotto il cambiamento.

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